Clafoutis de pissenlit

Clafoutis de pissenlitsVersione italiana più giù Une recette retour de marché avec du pissenlit que je vois très rarement sur les étals. Comme souvent, curieuse, je prend et puis je me casse la tête pour trouver comment l’utiliser 😉
Le pissenlit…ça fait réfléchir 😉 Drôle de nom en effet pour cette herbe sauvage légèrement amère-piccante très intéressante. Est-ce que vous savez pourquoi il s’appelle ainsi? En italien aussi, ou plutôt dans l’argot, il porte le même nom avec le même sens (piscialetto) ;-). Sinon on l’appelle aussi “salade folle” (insalata matta) c’est mignon non?
Pour revenir à la recette (soyons serieux), afin de préserver sa saveur végétale, j’ai fait simple avec un pseudo clafoutis, entre le flan et la frittata. Moelleux à souhait grâce à la faisselle qui acompagne le côté saladeux, ce clafoutis est très très agréable et en plus, prêt en même pas une demi-heure. Bon début de semaine ensoleillée!

Clafoutis de pissenlit (pour 2 personnes)

– 2 petites bottes de pissenlit (200 g environ)
– 100 g de faisselle
– 1 oignon nouveau
– 2 oeufs
– 3 cs de parmesan
– huile d’olive, beurre, sel et poivre

Préchauffer le four à 180°C. Emincer l’oignon nouveau (sans le vert). Enlever la base du pissenlit, le laver et l’émincer grossièrement. Dans une poêle, faire revenir l’oignon avec 3 cs d’huile d’olive. Ajouter le pissenlit et cuire à couvert pendant 2 minutes. Eteindre et mettre dans un bol.
Mélanger les oeufs à la faisselle, ajouter le parmesan, saler et poivrer. Enfin, incorporer les légumes.
Verser ce mélanger dans deux moules individuels préalablement beurrés et cuire pendant une dizaine de minutes. Ils doivent gonfler et dorer. Servir tiède (c’est meilleur mais c’est aussi bon froid). IMPRIMER LA RECETTE

Versione italiana

Tarassaco, dente di leone, insalata matta …che nomi nobili per quest’erba un po’ selvaggia dal leggero retrogusto amarognolo ed interessantissimo. Senonché in francese beh…di solito si chiama pissenlit (cioè “piscialetto”, anche in Italia tra l’altro 🙂 vai a capire perché.
Comunque per tornare alla ricetta, è un’improvvisazione ritorno dal mercato. Ho visto il tarassaco (che cercavo da anni) mi sono buttata e poi ho dovuto trovare cosa farne 🙂 Quindi sono andata sul semplice con questo clafoutis salato, tra il flan e la frittata. Morbido con la sorpresa vegetale del tarassaco e rapido da preparare. Se proprio non lo trovate (cosa abbastanza probabile, penso possiate sostituirlo con della rughetta). Buon inizio settimana soleggiato!

Clafoutis di tarassaco (per 2 persone)

– 2 mazzetti di tarassaco (200 g circa)
– 100 g di ricotta (idealmente della faisselle, un latticino fresco francese un po’ acquoso)
– 1 cipollotto
– 2 uova
– 3 cucchiai di parmigiano
– olio d’oliva, burro, sale e pepe

Scaldare il forno a 180°C. Tagliare il cipollotto a fettine. Tagliare la base del tarassaco, lavarlo e sminuzzarlo. In una padella, far soffriggere il cipollotto con 3cucchiai d’olio, poi aggiungere il tarasacco e lasciar stufare coperto per 2 minuti. Spegnere e mettere in una ciotola.
Mescolare le uova alla ricotta, aggiungere il parmigiano, salare e pepare. Infine incorporare le verdure. Versare tutto i due pirofiline individuali precedentemente imburrate.
Cuocere per uan decina di minuti circa. Il composto deve gonfiarsi e dorare. Servire tiepido (è buono anche freddo). STAMPARE LA RICETTA

40 réflexions au sujet de “Clafoutis de pissenlit”

  1. J'ai jamais trouvé du pissenlit en France, est-ce que tu peux me dire ou je peux en trouver? Merci et ton clafoutis a l'air super super délicieux!!

    Répondre
  2. piscialetto…prova a mangiarne tanto e il perchè del nome sarà palese:DDD a me il suo amarognolo piace un sacco…e son fortunata che qui intonro nei campi se ne trova un sacco..considerando anceh che è l'unica erba che riconosco:D…..vieni, andiamo a raccoglierlo?:D

    Répondre
  3. Già perchè la settimana inizia sempre col bel tempo mentre il sabato e la domenica non fa che piovere? 🙁
    Da piccola andavo con mia nonna lungo i fossi dei campi a raccogliere il tarassaco poi è scomparso per anni ma adesso sembra tornato di moda e si riesce a recuperare se si ha un buon fruttivendolo. A me piace molto e se lo trovo voglio proprio provare questa ricettina gustosa. Secondo te potrei tagliare a quadrotti per un antipasto stuzzicante?

    Répondre
  4. Sai che una volta ho tentato di cucinare il tarassaco, ma l'ho trovato non leggermente amaro, bens� immangiabile. Probabilmente avevo sbagliato periodo di raccolta. L'idea di impiegare le erbette per un clafoutis � molto invitante, amo molto questo genere di preparazione, sia in versione dolce che salata, anche perch� mi permette di smaltire golosamente le uova in scadenza!

    Répondre
  5. Non ho mai fatto un clafoutis, che bellissimo aspetto! Pensa che da piccola non so perchè chiamavo i fiori di tarassaco "occhio del diavolo"… piscialetto mi piace come nome per un'erbetta!

    Répondre
  6. Buongiorno cara!
    Io faccio parte di quelle che non hanno mai visto un tarassaco in cucina, ma solo nei campi…
    Non ho mai provato a cucinarlo, ma ho visto che in rete si trovano diverse idee stuzzicanti, come la tua ad esempio!
    Ma tu riesci a rendere chic persino un clafoutis con erbe di campo?!?! Ah!
    Buona settimana!

    Répondre
  7. Nous on le ramasse dans le jardin et les champs voisins, et avec les fleurs on fait de la cramaillote (miel de pissenlit)… J'aime bien ta recette, elle me rappelle un clafoutis réalisé avec des fanes : rien de ne perd, tout se recycle !

    Répondre
  8. edda ciao!
    sono due settimana che dico a mio marito "mi tiri su il tarassaco che sta riempiendo il giardino?" adesso gli faccio vedere la ricetta e gli dirò "la vuoi????" scommettiamo che me lo raccoglie?? ciao! buona giornata

    Répondre
  9. certo che se in Italia e in Francia si chiama così un motivo ci sarà…però a casa tua anche una fritt…oops, un clafoutis, è pura poesia!

    Répondre
  10. ciao edda bene ogni volta che vengo da te imparo qualcosa …ametto la mia ignoranza in tema di erbe ecc. e il tarassaco fa parte di quelle che nn conoscevo anche se somiglia un po alla rughetta ma credo solo visivamente pero devo dire che sono troppo invitanti queste cocottine…ok vado ad informarmi meglio sul tarassaco:-)baci imma

    Répondre
  11. Ho pensato ad una clafoutis da preparare giusto ieri, solo che quella che vorrei cucinare è la versione tradizionale con la base di ciliegie e la crema sopra…ma sono letteralmente circondata dai dolci! Mi sa che dovrò cambiare e passare ad una versione salata come questa che trovo decisamente buona…intanto mi segno la ricetta. Grazie! :)))
    Kqb

    lundi, avril 19, 2010

    Répondre
  12. Bellissime queste cocottine ,il tarassaco è una piantina che non trovo facilmente,ma quel suo gusto amarognolo mi piace.Davvero una ricetta da provare!A presto.

    Répondre
  13. Il tarassaco i piace moltissimo e cresce ovunque nei campi ! Grazie della bella ricettina. Recentemente sono stata a Venezia e lì al mercato vendevano "il carlino" (erba dolcissima), i germogli di luppolo (un po' amari) e i rossetti (dolcissimi) che non sono altro che i germogli del papavero. Sono da provare !
    Ciao
    Rossella

    Répondre
  14. sto saccheggiando tutti i mercatini per scovare le erbe selvatiche di primavera ma temo che dovrò buttarmi nei campi direttamente…peccato che non le sappia riconoscere!

    Répondre
  15. Ma che bontà questi clafoutis…mi metterò subito a cercare nel campo di fronte casa, quest'insalata matta per farli!
    Ciao. Lisa

    Répondre
  16. Hai fatto anche la rima nel titolo del post: questa è classe! 🙂
    Delizioso questi clafoutis, veri piccoli gioielli.

    p.s: mi sono accorta con orrore che non ti avevo nella mia blog list personale… Au revoir jeunesse (e memoria :D)

    Répondre
  17. Je crois que ce clafoutis est vreiment délicieux. En Estonie on s´appelle cette herbe "une fleur du beurre" et au printemps en mai on les a partout dans les villes et a la campagne, c´est notre "champs de tournesol" 🙂

    Répondre
  18. Délicieux, merci. J’ai rajouté de l’ail et du persil, du râpé (parmesan et emmental) sur le dessus. Le plat était bien gonflé et gratiné, un régal !

    Répondre

Laisser un commentaire