Pâte de coing à la lavande (cotognata alla lavanda)

Pâte de coing à la lavande

Versione italiana più giù
Je suis toujours fascinée par le coing, ce fruit duveté et rabougri qui cache un trésor (potentiel): la pâte de coing. Cette friandise à l’ancienne, c’est un peu une histoire gourmande ;-).
Celle-ci en particulier, que j’ai parfumée à la lavande, semble tout droit sortie d’un tiroir d’une maison de mamie, au parfum ancien, réconfortant. Vous savez, ces maisons pleines de meubles qui n’ont pas bougé depuis 40 ans et qui regorgent de souvenirs, d’objets, de photos. Voilà ce qu’elle m’évoque.
Je dis ça mais, que je sache, aucune de mes grand-mères n’a jamais préparé de pâte de coing. Je l’ai découverte enfant à une fête, elle était faite maison par la maman (française d’ailleurs) d’un ami. Je ne vous dis combien j’en ai mangées.


Depuis j’ai continué à chercher cette pâte pendant des années. En Italie, on n’en trouve pas facilement, on en fait plus au nord et dans les campagnes. Je suis allée jusqu’à ramener de France les fruits. Je ne vous dit pas la perplexité de mon entourage. Et maintenant je la prépare chaque année.

J’aime beaucoup le parfum de la lavande en cuisine (vous avez dû vous en apercevoir 😉 et dans ce cas je trouve qu’il coupe un peu la monotonie du goût de coing, qui devient ainsi plus intrigant. Je vous rassure ces pâtes ont plu aussi à des non passionnées de lavande.
Le procédé est très simple (de grand-mère ;-). Vous n’aurez besoin que de sucre, le coing gélifie naturellement grâce à la grande présence de pectine (surtout dans les pépins). Une jolie friandise à offrir en fin de repas ou aux amis qui arrivent à l’improviste.

Pâte de coing à la lavande (pour une vingtaine de morceaux)

– 800 g de coings
– sucre (environ 300 g)
– fleurs de lavande séchées (comestibles)
1. Laver rapidement les coings pour enlever le duvet. Les peler, les couper en 4 et enlever la partie centrale avec les pépins. Renfermer les pépins dans une gaze (ou sachet à thé mieux si en tissu) avec 2 c à thé de lavande). Mettre les coing dans une casserole, ajouter le sachet bien fermé et couvrir d’eau. Porter à ébullition puis laisser frémir à feu moyen pendant 40-50 minutes. Les coings doivent devenir tendres.
2. Pendant ce temps, mixer le sucre avec 2 c à thé bombées de fleurs de lavande.
3. Quand les coings sont cuits, enlever le sachet et passer le reste au moulin à légumes. Peser a pulpe et ajouter le même poids de sucre.
4. Remettre sur le feu et cuire à nouveau jusqu’à obtenir une pâte dense qui se détache des parois (autour de 110°C, il faudra environ une demi-heure). Verser cette masse dans un moule couvert de papier cuisson et laisser sécher 24 heures. Couper en dés et éventuellement passer chaque pâte dans du sucre (restant) à la lavande. La pâte se garde bien pendant deux semaines (même plus) couverte et dans un endroit sec.
Versione italiana
Con la cotognata, dolcetto antico, c’è un po’ una storia golosa. Questa qui in particolare, a cui ho aggiunto la lavanda, sembra uscita da un cassetto della nonna. Sapete, quelle case dall’odore gentile e rassicurante, dove i mobili sono vecchi di più di 40 anni e soprattutto piene d’oggetti, ricordi, fotogafie. La cotognata mi fa’ pensare a questo.
Dico cosi’ ma nessuna delle mie nonne, che io sappia, ha mai preparato la cotognata. L’ho scoperta da bambina a una festa (quelle che cominiciano alle 16 e finiscono alla 20 per capirci ;-): era stata preparata dalla mamma di un amico francese. Non vi dico quante ne ho mangiate. E da li’ anni di ricerche vane (non è facilissimo trovarla in Italia) e sono arrivata anche a riportarmi i frutti dalla Francia. Non vi dico la perplessità dei miei familiari.
Qui ormai la trovo sempre e quindi ogni anno vai di cotognata.
Questa versione è profumata alla lavanda (un mio debole, come sapete). Trovo che spezzi l’uniformità del sapore della mela e la rende più intrigante. Vi rassicuro è tutto discreto ed è piaciuto anche ai non appassionati di lavanda.
Il procedimanto è semplicissimo (da nonna ;-). Avrete solo bisogno di zucchero. Le cotogne contengono una grande quantità di pectina naturale soprattutto nei semi e quindi gelificheranno naturalmente. Ottime a fine pasto o per un ospite improvviso.

Cotognate alla lavanda (per una ventina di pezzi)

– 800 g di mele cotogne
– zucchero semolato (circa 300 g)
– fiori di lavanda essiccati (commestibili)
1. Lavare rapidamente le mele cotogne, sbucciarle, tagliare in 4 spicchi e togliere i semini. Raccoglierli in una garza con 2 cucchiaini da tè di lavanda e chiudere bene (eventualmente usare un sacchettini da tè possibilmente di tessuto). Mettere le mele in una pentola con il sacchettino, coprire d’acqua e portare a bollore. Cuocere a fuoco medio per 40-50 minuti, il tempo che le mele diventino morbide.
2. Nel frattempo, frullare lo zucchero con 2 cucchiai da tè di lavanda.
3. Togliere il sacchettino con i semini e passare al passa verdure il resto. Pesare la polpa di frutta e aggiungere la stessa quantità di zucchero alla lavanda. Cuocere di nuovo la frutta fino a quando si forma una massa densa che si stacca dalle pareti (circa 110°C). Ci vorrà circa una mezz’ora.
4. Versare tutto in uno stampo ricoperto da carta forno e lasciar riposare all’aria per 24 ore. Tagliare la cotognata a dadini e volendo, passarla nello zucchero alla lavanda rimasta. Si conserva bene un paio di settimane (anche di più), coperta, in un posto asciutto.

47 réflexions au sujet de “Pâte de coing à la lavande (cotognata alla lavanda)”

  1. Meravigliosi ! Pensare che in giardino ho un alberello di cotogne ed un mucchio di piantedi lavanda!!
    Questo sarà il mio prossimo esperimento!!
    Deliziosi!!
    Buona giornata!

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  2. Je me suis laissée séduire par ce fruit l'an dernier. J'avais beaucoup d'apriori à son sujet qui se sont tous envolés !
    Ton association est sublime, moi je l'ai marié différemment… Surveille mon calendrier de l'avent, il se pourrait que tu y trouves la réponse dans les jours qui viennent 😉
    Bise 🙂

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  3. Bellissimo blog, veramente elegante sia per le ricette proposte che per le bellissime fotografie. Anche la cotognata rivisitata da te assume un aspetto molto chic e un sapore insolito. Complimenti sinceri. Ciao da Simona e Claudia

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  4. Una ricetta golosa, semplice, dal sapore d'altri tempi, come dicevi… Brava, come sempre!! 😀
    Adoro le tue foto e il tuo blog è uno dei miei favoriti – infatti ti ho assegnato un premio, spero la cosa ti faccia piacere!! Puoi ritirarlo se passi dal mio sito! Buona giornata! 🙂

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  5. quest'anno complice il mio melo cotogno carico di frutti ho fatto oltre alla marmellata anche, per la prima volta, la cotognata. E' riuscita favolosa ed è stata spazzolata al volo da parenti e amici e tutti mentre la mangiavano ricordavano la loro infanzia …la scuola, la nonna… insomma la cotognata è poesia! ma la tua con la lavanda è un capolavoro!!! l'anno prossimo la proverò sicuramente!!!

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  6. @ Giusy: ma sei fortunatissima! Che giardino incantevole. Se provi fammi sapere 🙂

    @ Gourmandises chroniques: merci!! J'aime quand tu dis que tes aprioris se sont envolés, j'imagine la sensation. Je vais surveiller alors 🙂

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  7. mai assaggiate le gelatine ma sono nella mia to-do list (o forse dovre dire choses absolutement à faire!) da trooooppo tempo!!
    Ora credo di aver proprio trovato quel che cercavo!!! Edda sono meravigliose, le foto e ovviamente la ricetta che proverò subito questa sera, nonostante io non abbia un minuto libero le farò di notte!! ma le DEVO fare!! ho le mele e tutto il resto se non provo so che me ne pentirò!!!
    ps spero vengano bene come le tue!! un caro saluto.

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  8. Ciao!! non sai da quanto vorrei provarci anche io… io adoro le mele cotogne proprio naturali, sono troppo curiosa di provare! mi salvo la tua ricettina 😀
    Eri

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  9. Questa é un'altra di quelle golosità (come i macarons) che mi sembra difficile da realizzare…mi sbaglio?, ecco facciamo le due cose magari insieme in un prossimo incontro 😉 sarà un gran divertimento vedermi impiastricciare !

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  10. Bonjour,
    J'adore le coing sous toutes ses formes : cuites comme un légume, en confiture en tranches, en gelée, en compote et en pâte. Il semblerait que la pâte se conserve 1 an dans une boîte métallique (oui, c'est long un an, mais j'ai eu l'idée saugrenue d'en faire 3kg!! et je n'ai pas trouvé si facile, alors, de tourner cette pâte pendant plus de 2h30..). C'est devenu une "taquinerie" dans la famille, mais il est vrai qu'on a beaucoup ri.
    Votre photo est très belle comme toujours, et la lavande doit apporter une touche subtile, mais franchement je ne pourrais pas en refaire avant l'année prochaine…
    Bonne semaine

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  11. @ Simona e Claudia: grazie di cuore per i complimenti e soprattutto ben approdate qui 🙂 Qui la lavanda dà un tocco in più 😉

    @ Italiansaalati: grazie per il tuo calore, appena posso, vado a vedere 🙂

    @ sara: vabbe' addirittura un mito, grazie! Anche per me è una delel cose più golose 🙂

    @ Wenny, come mai fatta? Io immaginavo già il tu giardino soave pieno di cotogne. Mi fa' piacere se provi 🙂

    @ Philo: facile c'est sûr 😉 merci

    @ Dolci a gogo!!: hai ragione non si puo' resistere 😉 Grazie

    @ Carolina: ci capiamo 🙂 Grazie!! Buon 1° dicembre anche a te

    @ Vanna: vero, è poesia! Grazie 😀

    @ L'étudiante: oui!

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  12. @ Elga: grazie per le tue parole 🙂

    @ Alice: mi fai ridere…

    @ Hélène: racontes-moi après

    @ MariLuna: non è difficile per niente, bisogna solo stare un po' attenti alla seconda cottura, l'acqua deve evaporare, si deve creare quasi una pasta un po' liquida (ma non troppo caramellata ;-). Comunque come programma a 4 mani mi va' benissimo 😉

    @ Cranberry: grazie!

    @ Elenuccia: 😉 Si' è vero non si trovano facilmente in alcune parti d'Italia.

    @ Katia: che piacere questo tuo entusiasmo! Aspetto allora 🙂

    @ Milena: 😀

    @ Erica: si' qui sono naturali anche se più dolci del frutto da solo (d'altra parte si conservano tantissimo). Se provi fammi sapere

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  13. @ Mamina: ça me fait plaisir!

    @ Cherine: merci!

    @ Rosa: merci à toi aussi !

    @ Danielle: nous avons les mêmes goûts alors 🙂 3 kg en effet ça frôle la boutique, je comprend la fatigue de devoir tourner aussi longtemps.
    Merci beaucoup pour les compliments! Oui la lavande apporte un petit parfum subtil très agréable qui atténue l'effet sucré. Vous me raconterez l'année prochaine alors 😉 Bonne soirée

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  14. @ Katia: ti ho risposto su FB 😉 Qui le ho sbucciate (ho specificato, grazie per la domanda 😉 ma se lo fai con funziona lo stesso. Tutto sarà poi filtrato dal passa verdure. Fammi sapere!

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  15. Io le mele cotogne non le trovo…per ora posso solo ammirare la tua foto che trovo meravigliosa….
    Peccato perchè le avrei provate volentieri…sono così belle….
    Un bacione

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  16. Bizarrement, je ne suis pas fan de pâte de coing, peut être justement car dans mon enfance il y en avait toujours à la maison et le goût ne m'attirais pas !! mais j'aime ton anecdote, et ta photo bien sûr ! Mon petit doigt me dit que tu vas passer une belle journée positive !

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  17. Adoro la lavanda e non ho ancora avuto il coraggio di usarla in cucina… E che i miei fiori ora sono pieni di polvere, sono sparsi per la casa… vorrà dire che intanto proverò a farla senza lavanda. E se ci mettessi un po' di cannella che fa tanto natale??? Bacioni e a presto!

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  18. J'ai découvert la pâte de coings cette année, comme je suis Québécoise, cela n'existe pas au Québec. Je suis sous le charme de ce fruit et surtout de la pâte de coings que j'ai appris à faire. Mais quelle belle idée de mettre de la lavande dedans. Je note pour l'an prochain, à moins que j'en retrouve encore sur les marchés.

    Bon temps des fêtes et j'adore ton blog

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  19. svelato il mistero della gelée de Coings che mi sono portata a casa da Dijon senza sapere bene cosa fosse! E ora so anche come usare lo zucchero alla lavanda che mi sono creata 😛

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  20. @ Viola: si' non si trovano facilmente. Dai la prossima volta te le mando 🙂 Grazie!

    @ Mercotte: mauvais souvenirs alors 😉 Merci!!

    @ Princesse Oser: merci beaucoup et bienvenue ici!
    Je ne savais pas qu'il n'y en avait pas au Québec. Nous sommes deux sous le charme alors. Tiens-moi au courant pour l'an prochain alors 😉

    @ Vickyart: si' è sottile e dà una sensazione meno dolce, ci è piaciuto molto.

    @ lucia: si' si prova anche senza (e se li usi mi raccomando usa dei fiori commestibili, anche il sapore è completamente diverso ;-). Certo puoi usare altre spezie, ci stanno bene! A presto

    @ BreadandBreakfats: hai visto? In realtà la gelée (poi dipende la chiamano in vari modi) è teoricamente un po' diversa dalla pâte che è appunto una gelatina di frutta. La gelée est più una specie di marmellata. Se provi fammi sapere!

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  21. Tutti gli anni mi ripropongo di farle, chissà perché ma di solito il mio fruttivendolo è provvisto di mele cotogne. Di solito. Quest'anno, ovviamente, solo pere cotogne (non che sappia che differenza ci sia tra mele e pere cotogne, immagino abbiano sapore diverso… mah). Che vadano bene ugualmente?

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  22. Bonjour et encore merci pour votre blog. Une amie à moi fait de l'excellente pâte de coings sans les peler. De plus, il paraît que la peau contient aussi de la pectine. Pourquoi l'enlever ? Merci de votre réponse et belle journėe. Christine

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    • Bonjour Christine,
      On peut la garder mais je préfère l'enlever car duveteuse et cela me facile la tâche après quand je dois la passer au moulin à légume.
      Quand à la pectine, le coing en contient déjà tellement à la base (aussi beaucoup dans le fruit, ce qui est rare) que la peau ne fera pas la différence.
      Bonne journée !

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  23. Bonjour Edda,

    Ma pâte de coing n´est pas translucide conne celle que vous montrez, vous pensez que l´usage de sucre roux peut en être la cause? elle reste plus comme de la compote séchée
    Merci de m´éclairer de vos lumieres automnales…
    A bientôt

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    • Bonsoir Josiane,
      Oui c’est probablement ça, le sucre et peut-être aussi une cuisson plus prolongée (qui fait caramélisé le tout et change la couleur).
      Oui c’est de la compote séchée au fond (on déshydrate pour obtenir une pâte 😉
      À bientôt

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